Prima opera barocca

In realtà non è vero che questa è la prima opera barocca che sento, ma che vedo. Devo ammetterlo, non sono riuscita a reggere molto alla proiezione al Film Festival e non sono stata in grado di resistere all'intero spettacolo neppure guardandolo su YouTube. Mi dispiace, non sono davvero fatta per l'opera barocca. Adolo la musica barocca stumentale e sacra, sono capace di ascoltare la Passione secondo S. Matteo e quella secondo S. Giovanni di Bach di seguito senza cedere un istante, ma quattro ore di voci femminili sono davvero troppe per me, senza il coinvolgimento emotivo nelle vicende come nelle opere ottocento-novecentesche. Ciononostante mi appresto a dare qualche nota su questo spettacolo, visto che sarà in cartellone alla Staatsoper anche la prossima stagione.

La locandina
Alcina di G.F. Händel
Alcina: Anja Harteros
Morgana: Veronica Cangemi
Bradamante: Kristina Hammarström
Oberto: Alois Mühlbacher
Oronte: Benjamin Bruns
Melisso: Adam Plachetka

Regia: Adrian Noble

Les Musiciens du Louvre (Grenoble)
diretti da Marc Minkowski

da qui, recensione ben più autorevole
La regia è molto bella. Abbandonando la mania per le attualizzazioni a volte estreme (vedi il Messiah), qui si ha uno spostamento della vicenda (dall'Orlando furioso) nel ricco settecento inglese. Pur non avendo sostanziali cambiamenti di scene, il contrasto dei colori, l'enorme prato e la posizione delle sedie rendono una scenografia di per sé semplice piena di simboli e di grande aiuto allo svolgimento dell'azione. La direzione musicale è... tradizionale. A mio parere nulla di particolarmente esaltante, filologica, ma molto accurata. Tra i cantanti menzione d'onore per Anja Harteros, un soprano fantastico, dalla voce flessibile, regolare nel timbro in tutti i registri, oltre ad essere una brava attrice. Sarà un caso che sia di origine greca come la Callas? Altra perla, il giovanissimo Alois Mühlbacher, dalla voce potente e dalle indubbie doti recitative. Nella locandina della Prima all'Opera di Vienna era indicato un altro ragazzo, probabilmente si alternavano nelle repliche, inoltre non so se la versione vista su YouTube sia esattamente la stessa proiettata al Rathaus. A parte il problema resistenza, dovuto al poco coinvolgimento in vicende pseudo-mitologiche così distanti dalla vita comune, lo spettacolo merita!
da altro blog
Una cosa che mi ha urtato è stato vedere donne interpretare la parte di uomini. So che la tessitura è quella ed i controtenori di qualità non sono poi così abbondanti, ma l'aspetto visivo è importante ed una donna, o meglio una cantante, per quanto possa recitare bene,  userà sempre i tipici atteggiamenti del canto femminile, rendendo ancora più straniante l'azione sul palco. Chissà come avrebbero reagito i miei colleghi esterrefatti nel sentire uomini cantare con voci di donna!